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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, I, 15
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originale
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[15] Quod cum saepe alias, tum maxime animadverti, cum apud C. Cottam, familiarem meum, accurate sane et diligenter de dis inmortalibus disputatumst. Nam cum feriis Latinis ad eum ipsius rogatu arcessituque venissem, offendi eum sedentem in exedra et cum C. Velleio senatore disputantem, ad quem tum Epicurei primas ex nostris hominibus deferebant. Aderat etiam Q. Lucilius Balbus, qui tantos progressus habebat in Stoicis, ut cum excellentibus in eo genere Graecis compararetur.
Tum, ut me Cotta vidit, "Peroportune" inquit "venis; oritur enim mihi magna de re altercatio cum Velleio, cui pro tuo studio non est alienum te interesse."
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traduzione
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15. Ho avuto modo spesse volte di fare questa constatazione, ma la massima conferma l'ho avuta assistendo ad
una dettagliata ed accurata disputa sulla natura degli d?i tenuta in casa dei mio amico Gaio Cotta. Erano le Ferie Latine, e, per suo espresso invito, mi ero recato a fargli visita. Mi capit? di arrivare proprio mentre il mio amico, seduto
nell'esedra, stava animatamente discutendo col senatore Gaio Velleio un uomo al quale in quel tempo gli Epicurei
assegnavano un posto di primo piano fra i nostri concittadini. Era presente anche Quinto Lucilio Balbo, il quale si era
cosi profondamente addentrato nella conoscenza delle dottrine stoiche, da poter essere paragonato coi maggiori
esponenti greci di quella scuola.
Non appena Cotta mi vide: ? sei giunto proprio al momento giusto ? : - esclam? - ? ho appena iniziata una vivace
discussione con Velleio su una questione scottante alla quale anche tu avrai interesse a partecipare, dati i tuoi studi?.
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